Dopo gli errori nella gestione delle vicende romane e la recente proposta di sostituzione dell’Italicum, con la propria legge elettorale proporzionale, le possibilità di un governo nazionale, da parte del M5S, è sempre più metaforicamente appesa all’ “Appendino”, mostrato da Beppe Grillo alla finestra dopo le vittorie di Roma e Torino, di una buona amministrazione locale, cambiamenti nelle regole e nell’ organizzazione, col superamento del divieto di fare alleanze, ricomposizione del conflitto tra due anime del M5S: quella rappresentata da Di Battista e Di Maio e quella più pragmatica di Pizzarotti.